Incoming o Outgoing? Come scegliere la giusta strategia per aprire il tuo tour operator

Alessio Levi Minzi

Stai pensando di aprire un tour operator ma non sai se puntare sul turismo incoming, outgoing o su una soluzione ibrida?

È una domanda che si fanno in molti all'inizio, ed è una delle più importanti da chiarire prima di avviare il progetto.

In questa guida ti aiutiamo a capire cosa comporta ciascuna scelta, quali sono le differenze operative e strategiche, e quali elementi devi valutare per individuare la strada giusta per te.


Le due anime del turismo organizzato: incoming e outgoing

Incoming significa organizzare viaggi per turisti stranieri o italiani che arrivano in una determinata destinazione (es. Italia).
Outgoing significa organizzare viaggi per clienti italiani che vogliono andare all’estero o in altre regioni italiane.


Incoming:

  • Punti di forza: meno concorrenza, crescita continua del turismo in Italia, contatto diretto con le strutture locali, opportunità con i mercati stranieri.
  • Sfide: più complessità logistica, richiede relazioni locali (NCC, hotel, guide, ecc.), conoscenza del territorio.


Outgoing:

  • Punti di forza: si può partire da subito, basta un’idea valida e fornitori affidabili, più semplice da proporre online.
  • Sfide: molta concorrenza, margini più stretti se non si ha una forte specializzazione, serve comunicazione efficace.


Quali domande devi porti prima di scegliere

  • Dove vivi?
    Se ti trovi in una zona turistica (mare, montagna, borghi, città d’arte), l’incoming è un’opzione concreta.
    Se vivi in una grande città o area metropolitana, potresti avere più successo con l’outgoing.
  • Hai già contatti nel mondo del turismo?
    Hai amici che gestiscono B&B, NCC, guide locali? Valorizzali nell’incoming.
    Hai relazioni con DMC o fornitori esteri? L’outgoing può essere il tuo campo.
  • Conosci bene un territorio?
    Se conosci un’area come le tue tasche, puoi trasformarla in un prodotto turistico (incoming).
    Se hai viaggiato molto o ti sei specializzato su una destinazione estera, puoi costruire un’offerta outgoing di qualità.
  • Come immagini il tuo cliente ideale?
    Se vuoi attrarre turisti stranieri affascinati dall’Italia:
    incoming.
    Se vuoi accompagnare viaggiatori italiani in esperienze uniche nel mondo:
    outgoing.

E se la soluzione fosse ibrida?

Sempre più tour operator decidono di non scegliere e lavorare su entrambi i fronti.
Ecco alcuni casi in cui la soluzione ibrida può essere vincente:

  • Vivi in una zona turistica ma vuoi proporre anche viaggi all’estero (es. incoming d’estate, outgoing d’inverno).
  • Hai un team o collaboratori con competenze complementari.
  • Vuoi diversificare il business per renderti più stabile nei periodi di bassa stagione.
  • Sei un accompagnatore turistico: puoi guidare in Italia (incoming) e all’estero (outgoing).


⚠️ Attenzione:  servono più competenze e un’organizzazione solida. Ma con il giusto supporto, è fattibile.


Focus su nicchia e specializzazione

Indipendentemente dalla scelta incoming, outgoing o ibrido, ciò che davvero fa la differenza oggi è la specializzazione.

Esempi:

  • Incoming naturalistico per stranieri nel Parco del Cilento
  • Outgoing per viaggi in moto nei Balcani
  • Incoming + outgoing per viaggi di nozze: organizzi in Italia per stranieri e all’estero per italiani
  • Incoming enogastronomico e outgoing esperienziale


La domanda da porti non è solo “dove voglio far viaggiare i miei clienti?”, ma “che tipo di esperienza voglio offrire, e a chi?”


Serve decidere tutto subito? No. Ma avere una direzione chiara sì.

Molti tour operator iniziano con una direzione e poi si evolvono nel tempo.
Ma iniziare con un'idea chiara ti aiuta a:

  • costruire meglio il brand,
  • scegliere i partner giusti,
  • sviluppare strategie di comunicazione più efficaci,
  • evitare sprechi di tempo e budget.


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Infine, in Campania , MyFair Italy ha puntato sui borghi come leva di sviluppo. Il turismo qui non è solo visita, ma incontro: eventi culturali, micro-festival, collaborazioni con enti locali e associazioni. Ogni esperienza diventa occasione per far emergere territori che spesso non trovano spazio nelle grandi rotte turistiche. Cosa accomuna tutte queste storie? Una scelta precisa: non replicare quello che fanno tutti, ma diventare unici su un segmento specifico . Dai casi concreti alla tua agenzia Questi esempi ci insegnano che non serve inventare mete nuove, ma reinterpretare quelle che già conosciamo. Un weekend a Montecatini può trasformarsi in un percorso detox con yoga, terme e degustazioni bio. Un tour in Costiera Amalfitana può diventare un viaggio “dal mare al limone”, con barca privata, limoneto e laboratorio di limoncello. Un classico “Etna + Taormina” può diventare “Etna 360°”: jeep tour, pranzo in rifugio, degustazione di vini e osservazione astronomica notturna. Non è il cosa a fare la differenza, ma il come . Un pacchetto non è mai solo una combinazione di servizi, è un racconto che il cliente decide di comprare. Se stai pensando di aprire un’agenzia, il primo mese è cruciale. Definisci il tuo target (2 profili ideali). Progetta 3 esperienze “firma” che ti rappresentino. Crea un sito semplice con 3 pagine mirate. Stringi almeno 2 partnership locali (hotel, NCC, produttori). In 30 giorni avrai già i mattoni per distinguerti dal mercato di massa. La forza della rete Un colosso può vendere volumi, ma non potrà mai avere la stessa forza di una rete locale. Un’agenzia indipendente ha un vantaggio enorme: può stringere partnership con hotel, NCC, ristoranti, produttori, guide, associazioni culturali. È da queste relazioni che nascono pacchetti unici e autentici. Un pranzo in vigna con il produttore, un laboratorio in bottega, una festa patronale vissuta da protagonisti: sono esperienze che un portale internazionale non potrà mai replicare con la stessa verità. Margini e sostenibilità Qui sta la differenza tra “vendere” e “guadagnare”. Molte nuove agenzie cadono nella trappola di competere sul prezzo. È la via più breve verso il fallimento. La strategia corretta è lavorare sul valore percepito : il cliente è disposto a pagare di più se percepisce cura, esclusività e autenticità. Per questo è importante pensare a un’offerta stratificata: pacchetto base, opzione premium, signature experience. Con la possibilità di aggiungere servizi extra come una cena stellata, un transfer privato o una degustazione esclusiva. Così non si punta solo a vendere tanto, ma a vendere meglio . 
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