Mafalda Inglese e MyFair Italy: Turismo Esperienziale nei Borghi della Campania tra Tradizione e Innovazione

Alessio Levi Minzi

Dal Cilento all'Irpinia: come si costruisce un tour operator di incoming specializzato in borghi, comunità locali e turismo delle radici con il progetto "Destinazione Borghi nella Campania Divina"

Il turismo dei borghi italiani rappresenta oggi una delle forme più autentiche di viaggio nel nostro Paese: non si tratta di visitare luoghi segnati dal turismo di massa, ma di immergersi in comunità che custodiscono tradizioni millenarie, saperi artigianali e un'accoglienza che trasforma ogni visitatore in membro temporaneo della famiglia. In Campania, tra le aree interne del Cilento, dell'Irpinia e del Sannio, questa vocazione turistica sta vivendo una rinascita straordinaria guidata da operatori che credono nella valorizzazione delle radici.


Mafalda Inglese di MyFair Italy ha fatto di questa visione il cuore della sua attività imprenditoriale. Con base operativa nelle aree interne della Campania, Mafalda ha creato un modello di incoming esperienziale che va oltre la semplice visita turistica: ogni esperienza nasce dalla collaborazione diretta con le comunità locali, con artigiani, produttori, nonne depositarie di antiche ricette e abitanti che aprono le porte delle loro case per condividere non solo cibo, ma storie, emozioni e identità.


Il progetto "Destinazione Borghi nella Campania Divina", cofinanziato dalla Regione Campania, rappresenta la punta di diamante di questa strategia: 10 itinerari esperienziali per un totale di 50 giornate che attraversano una cinquantina di comuni tra Cilento, Vallo di Diano, Irpinia e Sannio. Ma MyFair Italy non è solo tour: è anche Janera - Vento di Terra, una linea cosmetica naturale ispirata alle Ianare del Sud Italia, è turismo delle radici con il progetto "Terre Ritrovate", è innovazione tecnologica con piattaforme e-commerce potenziate dall'intelligenza artificiale.



In questa intervista, registrata durante la Convention Infovacanze in Sardegna 2025, Mafalda (affiliata del Network Infovacanze da maggio 2024) ci racconta come si costruisce un tour operator che mette al centro non le destinazioni, ma le emozioni che i viaggiatori vogliono provare.

Dalle origini: nasce MyFair Italy e il progetto "Destinazione Borghi nella Campania Divina"


Ciao Mafalda, come stai? Benvenuta qui in Sardegna.

Ciao Ale, grazie a voi per l'invito e saluto tutti.


Bene, ti rivediamo qui volentieri dopo un'intervista che ci hai rilasciato e che ha emozionato tutti quanti sul nostro  blog. Siamo qui in Sardegna e non potevamo che cominciare con te questo ciclo di interviste. Iniziamo subito a raccontare di te, Mafalda. Raccontaci come procede l'avventura di MyFair Italy e i tuoi progetti.

Sì, è un'avventura che è iniziata insieme a voi qualche mese fa. È un'agenzia di incoming dedicata ai borghi. Infatti il progetto che riassume bene questo mood, questa filosofia, è Destinazione Borghi nella Campania Divina. Chiaramente io sono campana, come si può sentire.

E quindi abbiamo avviato questa progettazione dedicata ai borghi, ai piccoli comuni, delle aree interne. Ma non solo, perché noi abbiamo anche dei villaggi, dei piccoli paesi anche costieri in Campania. Quindi è un progetto che riguarda degli itinerari esperienziali, un progetto cofinanziato dalla Regione Campania.

Perché ha riconosciuto nel progetto una premialità e quindi siamo molto contenti di metterlo a terra.


Dicci qualcosa di più su questo progetto. Quali sono i primi risvolti che hai avuto, le prime novità?

Lo stiamo mettendo a terra adesso. Entro la fine dell'anno sarà terminato. Andiamo a creare, a progettare e a realizzare, come offerta lancio, dieci itinerari esperienziali. Ognuno di questi itinerari ha la media di 4-5 giornate e quindi per un totale di 50 giornate esperienziali che si realizzeranno nei territori del Cilento, nel Parco Nazionale del Cilento, nel Vallo di Diano (che è un altro pezzettino del Parco Nazionale, infatti la dicitura corretta, che per correttezza appunto lo diciamo, è il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni), e poi Irpinia (quindi Avellino) e Sannio (Benevento). Quindi diciamo sono le aree interne della Campania.


50 giornate in tutto quindi, mica poco. Ma dimmi la verità, c'è un itinerario che ti sta più a cuore di questi? Qualcosa che ti dà più ispirazione? Ce n'è uno in particolare che ti piace di più?

Ogni volta che ne progetto uno, insieme ovviamente al mio staff, mi innamoro di quello. Quindi ti direi che quello è assolutamente l'itinerario che mi sta più a cuore. Però non è vero, perché poi arriva il prossimo e si ricomincia da capo.
Tutti i piccoli figli sostanzialmente, immagino.

Sono tutti molto belli, hanno tutti la caratteristica di una grande... Considera che in questi 50 giorni, in questi 10 itinerari (che naturalmente non si devono fare tutti e 10 insieme), considera che visiteremo una cinquantina di comuni.


JaNera - Vento di Terra: la linea cosmetica ispirata alle Ianare del Sud Italia

Ma ascoltami, io mi ricordo che tra i vari progetti di cui ci hai raccontato anche nel blog, hai parlato di una linea cosmetica anche. Quindi dicci qualcosa in più. È molto suggestivo questo progetto.

Rientra sempre nella Destinazione Borghi della Campania Divina. Ma è un progetto che in realtà trova la sua dimensione in tutto il sud Italia. Ti spiego perché.

Il titolo di questa linea cosmetica naturale è Janera, Vento di Terra. Janera è un nome che probabilmente alle altre parti d'Italia e all'estero non dirà nulla. Ma in realtà per il sud Italia sono le Ianare. Noi abbiamo un po' codificato, un po' addolcito e cambiato il nome, però è solamente un fatto commerciale.

Ianara erano delle donne nate nel mese di gennaio, da qui Ianara, che avevano un po' una natura di strega.

Tu sai che il concetto di stregoneria nel sud Italia fa parte del nostro folklore, della nostra cultura e anche della nostra conoscenza in termini di utilizzo di erbe nell'alimentazione. La dieta mediterranea è piena di utilizzo di erbe, ma anche erbe medicinali e anche in cosmetica. È da lì che è nata Janera.

Janera è il vento di terra proprio per indicare che queste erano donne con una forte propensione alla terra: erano lavoratrici della terra, erano le nostre nonne fondamentalmente.


Che meraviglia! Unire cosmetica, turismo, cultura, sta emergendo l'italianità in tutto e per tutto.

Poi questa linea cosmetica è pensata come una linea cortesia, come una linea dono, quindi ci saranno dei box ed è anche abbastanza complessa.

La profumazione è basata su odori e profumi che ti ricordano il sottobosco e una casa antica, per farti capire: il sottobosco, tutto ciò che è lavanda, tutto ciò che è erbe proprio. E poi una casa antica per le nonne, quindi l'odore del talco.


Dietro le quinte: il Tarallo Experience e le sfide tra signore di Monteforte Cilento

Ma invece tornando al progetto MyFair Italy, raccontami delle tue esperienze che già hai organizzato. C'è una storia particolare che ci vuoi raccontare, qualcosa che ha emozionato te oppure i tuoi clienti in modo particolare?

Sono dieci anni che immaginiamo, ideiamo, progettiamo e realizziamo passeggiate nei borghi, dove queste passeggiate non sono solo lo sguardo (devo dire) anche a paesaggi mozzafiato, ma anche e soprattutto gli incontri con la comunità e con la comunità che sa fare. Quindi con gli artigiani, con le botteghe, con gli hobbyisti, perché molte volte ci sono persone che hanno raccolto le antiche tradizioni, non lo fanno per motivi lavorativi, ma sono proprio dei depositari di queste tradizioni.

E quindi noi in tutti questi comuni siamo attivi con più di cento passeggiate nei borghi, proprio passeggiate inteso appunto come esperienze, e ogni volta è una cosa diversa.


Ti racconto una giornata che veramente, questa devo dire, mi è rimasta nel cuore perché proprio un anno fa l'abbiamo realizzata per la prima volta (quindi poi se volete sul nostro canale YouTube ci sono anche tutti i link): è una giornata dedicata al Tarallo Experience.

Il tarallo ovviamente è questo biscotto diciamo secco, non dolce, a volte si fa dolce, a volte no, tipico del sud Italia. Quindi l'ho trovato in Puglia, l'ho trovato a Napoli, però in ogni territorio si fa un po' in maniera diversa o l'utilizzo poi se ne fa diverso.

In questo caso stiamo in un piccolo comune del Cilento, non lontano da Paestum per esempio, il comune si chiama Monteforte Cilento, e che cosa abbiamo fatto? Era una giornata caldissima, ricordo che era il 7 luglio dell'anno scorso, chi non si ricorda quei giorni caldissimi? Abbiamo programmato di fare questa experience lancio e quindi che cosa era previsto e cosa abbiamo fatto?

Siamo andati presso due case di due signore, di due famiglie, le quali avevano questi forni e la capacità di produrre questi taralli come si faceva un tempo. Quindi c'era una signora che aveva un forno in una soffitta, sai proprio quelli lì da strega, veramente carino, e aveva chiamato con sé altri 3-4 signore che l'aiutavano.

L'altra signora invece aveva una grande cucinona, proprio quella tipica dei film del sud Italia dove si riuniscono tutti, un cucinone che non finiva mai, e la signora aveva riunito lì altri 3-4 signore.

Noi andavamo avanti e indietro da una casa all'altra perché vedevamo come facevano una e l'altra e com'era il tarallo di una. A un certo punto mi sono resa conto che non lo sapevo, ma io ero in una partita! Io non lo sapevo però loro stavano giocando una partita a chi avrebbe fatto il tarallo migliore.

Quindi diciamo, al di là di questa cosa che è nata lì e che ti dà l'idea dell'autenticità, del fatto che ognuna di loro voleva emergere rispetto al fatto che stava facendo il tarallo...

Un'esperienza reale proprio.

Sì, reale e bellissime loro, veramente c'è un video che lo racconta, loro stupende, ma poi davanti alla telecamera è come se ci fossero sempre state. E alla fine questo tarallo, caldissimo, buonissimo, spero che non abbiate fame mentre sentite questo...


I borghi della Campania: quando ogni zolla di terra racconta una storia

Parliamo di borghi. Allora, tu i borghi li stai promuovendo, li hai visitati, li conosci, ma.. ce n'è uno in particolare che ti ha emozionato? Quel borgo che dici: neanche io potevo immaginarmi che fosse così bello, particolare e perché?

Non ti rispondo nemmeno sotto tortura.

Ogni borgo ha il suo motivo, ma a parte gli scherzi è la verità. Perché questo tipo di lavoro, in generale, come quello di un'agenzia di viaggi, di un tour operator, lo fai solo se veramente lo senti.

In particolare, se accetti, se ti prefiggi una sfida e la accetti, come quella che abbiamo fatto noi (cioè di restituire a questi piccoli comuni la dignità che hanno di essere riscoperti, rispettati e visitati), a maggior ragione poi lo devi fare con uno slancio che è veramente profondo e poi ti innamori di ogni zolla di terra e di ogni persona che incontri.


E parlaci invece del dietro le quinte del tuo lavoro. Com'è che nasce un'esperienza di MyFair Italy? Andate a farla direttamente?

Andiamo a farla. Vado a fare il sopralluogo, vado a parlare con le persone.


Sempre tu personalmente lo fai?

La parte progettuale sì, lo faccio anche da sola. Perché nasce insieme a loro. Andare significa ovviamente attenzionarlo per qualche ragione che magari si è sentita o ti hanno già invitato, eccetera. E poi dopo nasce a tavolino con loro. Loro ti dicono: "Eh dottoressa, si può fare così?" Sì, si può fare così. Oppure la porto, l'accompagno, la faccio.


Quindi i tuoi progetti nascono proprio locali con la gente del posto?

Sì, anche perché non potrebbe funzionare diversamente.

E poi dopo con la nostra équipe lo trasformiamo in un disegno, quindi da travel design chiaramente.

E poi lo trasformiamo in una giornata di racconto che molte volte diventa anche una giornata di lancio.

Perché nel momento in cui andiamo con la nostra équipe (cameraman, fotografi, ufficio stampa), vogliamo che in quel momento... pensa che è aperta quella giornata. Quindi anche se è un dietro le quinte, però diamo un modo a chi vuole approfondire o semplicemente curiosare (come hai fatto tu con questa domanda): può farlo, può venire con noi.


Post-pandemia: come è cambiato il turismo dei borghi

Ascoltami, adesso ti faccio una domanda un attimino particolare. Post-pandemia, come è cambiato il turismo dei borghi da prima della pandemia e dopo la pandemia? Raccontacelo un po'.

Non vi racconto ciò che avrete letto e sentito ovunque, che hanno aumentato un po' il loro appeal, sicuramente.

Però vi racconto il fatto che, se ci fate caso, da prima della pandemia sentivate parlare di borghi, non so, tiro a indovinare, una volta su dieci. Adesso, nel tempo, avete iniziato a sentire parlare di borghi, di piccoli paesi, sette, otto volte su dieci, questo per dare un'idea.

Noi eravamo già là, quindi ci siamo trovati già con un bagaglio culturale, esperienziale, già con delle attività fatte, che ci hanno permesso di essere i primi e quindi grazie a questo abbiamo lavorato con gli enti pubblici. Perché è un altro nostro lavoro che ci ha consentito questa conoscenza incredibile dei territori e il fatto che noi facciamo progettazione, realizzazione di eventi di turismo culturale per conto degli enti, dei piccoli comuni, perché fanno marketing territoriale, che promuovono il loro territorio.


E c'è un trend in particolare che stai vedendo emergere durante i vostri pacchetti? Qual è?

Sì, sicuramente più che un trend è una vocazione.

La vocazione sta aumentando, è quella che tutte le aziende oggi si sentono, come giusto che sia, in grado di poter rappresentare un luogo e dei contenuti per fare un'experience. Quindi questo è molto importante, perché loro si preparano in questa maniera.

Se le aziende (dalle cantine agli oleifici alle aziende che lavorano la lavanda, alle aziende della gastronomia), se ognuno di loro non si concentra più solo sulla produzione del prodotto, ma anche che diventa un'esperienza ciò che fanno, il nostro lavoro ha più senso e ha trovato in questo trend che è avvenuto negli ultimi 3-4 anni (non di più) ha trovato poi terreno fertile per la promozione.


Tecnologia e tradizione: e-commerce con AI e turismo delle radici

Parliamo adesso di tecnologia e tradizione. Ti faccio una domanda. Durante il blog ci avevi accennato a piattaforme, integrazione AI. Dicci qualcosina in più di tutto questo.

Sempre all'interno del progetto Destinazione Borghi nella Campania Divina, quindi questo progetto cofinanziato dalla Regione Campania, abbiamo avuto modo di inserire anche l'utilizzo di innovazioni tecnologiche, ovviamente oggi l'intelligenza artificiale, per sviluppare una piattaforma di e-commerce delle nostre experience.

Ovviamente l'itinerario più complesso è un segmento che vendiamo più ai buyers, ai tour operators. Invece la single experience di 3-4 ore, una full day, che può essere venduta anche al consumer finale, chiaramente trova una locazione in un e-commerce con l'aiuto dell'intelligenza artificiale che può aiutare sia noi a sviluppare l'interazione con il cliente, sia il cliente stesso poi all'acquisto. Ed è molto interessante.


Ti faccio un'altra domanda. Se parliamo adesso di turismo delle radici, sappiamo che vi siete aperti anche a questo segmento. Come?

Da sempre, direi. Perché mentre nel 2024 si è celebrato l'avvio di questo turismo delle radici, in realtà c'è sempre stato, ma c'è sempre stato soprattutto in questi comuni dove molte volte i "turisti estivi" non sono altro che i figli, i nipoti, gli amici di coloro che lì vivono o vivevano.

E quindi questo turismo delle radici codificato come "vado a trovare la nonna, vado a trovare gli amici, vado a trovare il compare" (perché nel sud Italia è così), questa cosa c'è sempre stata.

Noi l'abbiamo raccolta da subito, ma poi nel corso del 2024-2025 abbiamo fatto delle progettualità proprio mirate al turismo delle radici e adesso è in corso "Terre Ritrovate - Il viaggio delle radici" in un determinato territorio del Cilento che è la Valle del Calore. Quindi ci sono un'aggregazione di sei comuni con i quali fungiamo soprattutto da agenzia di marketing territoriale. Poi chiaramente in coda ci inseriamo anche come tour operator naturalmente.

Però ci sono queste due anime che naturalmente convivono perché prima ancora di diventare tour operator tu devi necessariamente in questi territori aiutarli a formulare un'offerta turistica.


L'affiliazione con Infovacanze: supporto strutturale e famiglia allargata

Ascoltami, io mi ricordo anche che durante la scorsa intervista ci parlavi del tuo sogno di cominciare a collaborare direttamente anche con i vari tour operator. Dall'ultima volta come sta evoluta questa cosa?

Sono qui con voi. Sono qui con voi a presentare anche perché darete appunto questa opportunità di presentare alle altre agenzie tour operator il nostro prodotto.

E poi ovviamente stiamo lavorando anche con altri circuiti di individuazione dei tour operator, soprattutto esteri che hanno voglia di esplorare un'Italia un po' diversa. Non minore. Diversa. Più nascosta così.


Tu hai detto una cosa bellissima. Sono qui con voi. Ma diciamolo. Tu sei parte del Network Infovacanze da quanto?

Da maggio. Da maggio. Pochissimo.


E come il network ti sta supportando nelle tue attività? Cos'è cambiato da quando sei parte di Infovacanze rispetto a quando...

Innanzitutto io non avrei proprio potuto farlo. Già questo. Punto uno. Quindi mi avete offerto la dimensione strutturale per poter diventare agenzia di viaggio online e tour operator.

Poi sicuramente mi avete veramente dato tanto supporto, come vedo che lo date a tutti perché lo sento anche dagli altri.

Supporto immediato, continuo. Tu, Daniela, in particolare naturalmente, ma con tutto lo staff che avete intorno.

E questo ci fa sentire più sicuri anche quando dobbiamo fare delle offerte più strutturate perché poi tutto ciò che noi raccogliamo e che ha la sua ragione di essere pacchetto, naturalmente la vendita è un altro paio di maniche. E quindi: dalle assicurazioni alla contrattualistica, alla fatturazione. Questa parte amministrativa deve essere assolutamente organizzata come e quanto è il pacchetto.


Quindi sostanzialmente se tornassi indietro ti ri-affilieresti con Infovacanze?

Non solo lo farei, ma oggi lo continuo a fare perché la scelta non è "cosa farei se tornassi indietro" ma è cosa faccio oggi e cosa farò domani.

Anzi anche, per esempio, se mi vengono delle idee dei progetti da condividere con voi, questo è molto importante secondo me. Anche che tutti dovrebbero farlo perché ci darebbe modo di condividere anche tanto altro.


Mafalda, ti faccio un'ultima domanda: un consiglio che vuoi dare a chi vuole viaggiare con te, a chi vuole esplorare i borghi con te?

Visitare il nostro sito che è www.myfairsrl.it, contattarci e dirci come si vogliono sentire. Perché se ci dicono come si vogliono sentire vuol dire che loro sono già in un posto. Noi sicuramente troveremo il luogo dove loro potranno esperire quella sensazione ed emozionarsi.


Bene Mafalda, io ti ringrazio per il tuo tempo, ti rinnovo i complimenti per il tuo progetto particolare e strepitoso.

Ringraziamo gli amici del Network Infovacanze, restate collegati per le prossime interviste. Ciao!

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