Destinazioni imperdibili nel 2025: i trend di viaggio da non perdere

Alessio Levi-Minzi

Mentre il sipario sul 2024 sta per calare, già si intravedono all’orizzonte i trend che caratterizzeranno i viaggi del 2025. Questo nuovo anno si prospetta ricco di proposte che vanno oltre le solite mete e puntano su sostenibilità, autenticità e valorizzazione del territorio. I viaggiatori, sempre più curiosi e consapevoli, cercano esperienze uniche, a contatto con culture locali e paesaggi da Instagram, ma con un occhio attento al rispetto dell’ambiente. 


Di seguito troverai una selezione di destinazioni e idee di viaggio che, secondo le prime analisi degli esperti del settore, diventeranno i “must” del 2025.

L’ascesa delle destinazioni non convenzionali

Se gli ultimi anni hanno visto il consolidarsi di mete consolidate come le grandi capitali europee, nel 2025 si farà spazio a una riscoperta di Paesi e aree meno battute. Pensiamo alla Georgia, con la sua capitale Tbilisi: una città dal fascino bohemien, tra caffè letterari, architetture che oscillano tra l’antico e il moderno e paesaggi montani mozzafiato nei dintorni. Allo stesso modo, gli amanti della natura potrebbero orientarsi verso l’Albania, una destinazione in forte ascesa con spiagge bianchissime, villaggi immersi nel verde e una tradizione gastronomica ancora tutta da scoprire.

Il ritorno alla natura: destinazioni sostenibili e parchi nazionali

In un’epoca in cui la sensibilità ambientale è in primo piano, i parchi nazionali, le aree protette e le destinazioni eco-friendly continueranno la loro scalata nelle preferenze dei viaggiatori. Le foreste pluviali del Costa Rica, le riserve naturali del Botswana, oppure i suggestivi canyon dell’Arizona e dello Utah negli Stati Uniti, attrarranno chi desidera riconnettersi con la Terra, facendo trekking, safari fotografici o semplici passeggiate circondati da fauna e flora incontaminate.


spiaggia albania

Esperienze culturali in Asia: oltre le classiche mete

L’Asia continuerà a esercitare un richiamo irresistibile, ma nel 2025 i riflettori si sposteranno su destinazioni meno note al grande turismo di massa. Il Vietnam sta vivendo una riscoperta, in particolare le zone settentrionali, dove antichi villaggi agricoli convivono con paesaggi montani da cartolina. Intanto, il Bhutan proseguirà nel suo percorso di apertura graduale, offrendo ai visitatori un’esperienza unica fatta di meditazione, templi nascosti tra le vette e un approccio alla vita profondamente legato alla felicità interiore.

Turismo di comunità e viaggi lenti

Il 2025 sarà l’anno dei “viaggi lenti”, delle esperienze immerse nel quotidiano locale. Questo significa dedicare più tempo all’incontro con le persone del luogo, alla scoperta di artigianato, cibo di strada e tradizioni millenarie.

In Sud America, paesi come il Perù o la Colombia offriranno percorsi oltre le classiche rotte turistiche, guidando i viaggiatori in villaggi andini o comunità amazzoniche per entrare in contatto con usanze autentiche. Nell’Europa mediterranea, regioni come il Portogallo interno, la Grecia meno turistica (pensa a Ikaria o Karpathos) o la Basilicata in Italia diventeranno mete gettonate per chi cerca una dimensione più intima del viaggio.

Città d’arte e nuove capitali emergenti

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Nonostante la voglia di natura e autenticità, le città d’arte resteranno grandi protagoniste, ma la novità del 2025 sarà la ricerca di nuove capitali culturali, magari meno note delle solite Parigi o Londra. Pensiamo a Ljubljana, in Slovenia, con i suoi festival musicali e i mercatini lungo il fiume, o a Porto in Portogallo, sempre più amata per l’architettura, il vino e l’atmosfera bohémienne. Non dimentichiamo città come Tallinn, in Estonia, o Reykjavík in Islanda, che offrono un mix avvincente tra storia, creatività contemporanea e scenari naturali a portata di mano.

L’importanza dell’aspetto gastronomico

La gastronomia continuerà a giocare un ruolo di primo piano nella scelta della destinazione. Nel 2025, i viaggiatori cercheranno piatti locali, cucine sincere, mercati rionali e ristorantini autentici. Non si tratterà più solo di gustare un buon piatto, ma di capire la storia che vi è dietro. Dall’Asia alle Americhe, i turisti più attenti prenoteranno tour gastronomici, workshop di cucina tradizionale e incontri con piccoli produttori che valorizzano metodi artigianali e ingredienti a km zero.

Viaggi a tema: dallo sport all’archeologia

Chi ama lo sport o è appassionato di storia antica avrà molte opportunità nel 2025.

Trekking, cicloturismo, immersioni e surf sono solo alcuni esempi di come la vacanza possa trasformarsi in un’esperienza attiva. Inoltre, crescerà l’interesse per i viaggi culturali a tema storico-archeologico: luoghi come Petra in Giordania, Angkor Wat in Cambogia o le meno note rovine della Macedonia del Nord saranno mete ideali per chi sogna di passeggiare tra vestigia di antiche civiltà e scoprire i segreti di epoche lontane.

Petra Giordania cammelli
Il 2025: un anno di esplorazione consapevole

In definitiva, il 2025 si profila come l’anno dell’esplorazione consapevole, in cui l’autenticità, la sostenibilità e la voglia di immergersi veramente nelle realtà locali avranno la meglio sui classici cliché turistici. Scegliere la propria meta non sarà solo una questione di immagini da cartolina, ma di esperienze da vivere e persone da incontrare.


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Quando qualcuno ci contatta per aprire un’ agenzia di viaggi indipendente , una delle prime domande è sempre la stessa: “Ma come faccio a farmi spazio, se sembra che ci sia già tutto? Booking, GetYourGuide, Viator… come posso competere con loro ?” È una domanda giusta. Il turismo è uno dei settori più affollati al mondo: la Toscana, la Sicilia, la Costiera Amalfitana o le Dolomiti sono destinazioni stra-promosse, e i pacchetti standardizzati (crociere, city break, vacanze mare) vengono venduti in migliaia di copie identiche. Le OTA (Online Travel Agencies) hanno risorse enormi e presidiano i motori di ricerca con campagne milionarie. Il loro modello è chiaro: volumi altissimi, margini bassissimi. Per una nuova agenzia, imitarle è veramente molto difficile. La sfida non è fare “meglio” la stessa cosa. La sfida è fare qualcosa di diverso, riconoscibile e autentico. Non basta avere un pacchetto Lo vediamo spesso: chi apre un’agenzia pensa che basti creare un pacchetto, metterlo online e aspettare i clienti. In realtà così si rischia solo di diventare invisibili. Il punto di partenza è un altro: a chi voglio parlare? Se un’agenzia prova a rivolgersi a tutti, non diventa memorabile per nessuno. Al contrario, quando individua una nicchia precisa, costruisce un’identità forte e riconoscibile. Oggi il turismo non è più di massa, ma di nicchie : famiglie con bambini, viaggiatori over 60, coppie in cerca di autenticità, turisti delle radici, gruppi aziendali, viaggiatori stranieri alto-spendenti. Significa che la domanda di autenticità c’è, ma bisogna saperla intercettare con scelte chiare. Storie di differenziazione Noi di Infovacanze lavoriamo ogni giorno con agenzie che hanno fatto questa scelta. In Maremma e Toscana , ad esempio, Etruscan Experience ha costruito la propria identità attorno alla cultura etrusca. Non propone semplici tour, ma esperienze che intrecciano borghi, necropoli, cantine e botteghe artigiane. Chi partecipa non si limita a visitare: vive una narrazione, un viaggio immersivo che nessuna OTA può replicare. In Sicilia , Madonie Travel Service si è specializzata nel turismo delle radici. Ci sono viaggiatori che arrivano dall’America o dall’Australia per ritrovare il borgo dei nonni. Non acquistano solo un pacchetto: partecipano a pranzi comunitari, feste patronali, momenti che li fanno sentire parte della loro storia. È emozione pura, che nessuna piattaforma online può offrire. In Franciacorta , Bacchus Tour ha trasformato l’enoturismo in un prodotto premium. Non degustazioni generiche, ma percorsi calibrati su diversi profili di viaggiatori: dal curioso al collezionista. Verticali di vini, abbinamenti gastronomici, visite private in cantine boutique. L’esperienza inizia in vigna e continua a casa, con le bottiglie spedite come ricordo del viaggio. Infine, in Campania , MyFair Italy ha puntato sui borghi come leva di sviluppo. Il turismo qui non è solo visita, ma incontro: eventi culturali, micro-festival, collaborazioni con enti locali e associazioni. Ogni esperienza diventa occasione per far emergere territori che spesso non trovano spazio nelle grandi rotte turistiche. Cosa accomuna tutte queste storie? Una scelta precisa: non replicare quello che fanno tutti, ma diventare unici su un segmento specifico . Dai casi concreti alla tua agenzia Questi esempi ci insegnano che non serve inventare mete nuove, ma reinterpretare quelle che già conosciamo. Un weekend a Montecatini può trasformarsi in un percorso detox con yoga, terme e degustazioni bio. Un tour in Costiera Amalfitana può diventare un viaggio “dal mare al limone”, con barca privata, limoneto e laboratorio di limoncello. Un classico “Etna + Taormina” può diventare “Etna 360°”: jeep tour, pranzo in rifugio, degustazione di vini e osservazione astronomica notturna. Non è il cosa a fare la differenza, ma il come . Un pacchetto non è mai solo una combinazione di servizi, è un racconto che il cliente decide di comprare. Se stai pensando di aprire un’agenzia, il primo mese è cruciale. Definisci il tuo target (2 profili ideali). Progetta 3 esperienze “firma” che ti rappresentino. Crea un sito semplice con 3 pagine mirate. Stringi almeno 2 partnership locali (hotel, NCC, produttori). In 30 giorni avrai già i mattoni per distinguerti dal mercato di massa. La forza della rete Un colosso può vendere volumi, ma non potrà mai avere la stessa forza di una rete locale. Un’agenzia indipendente ha un vantaggio enorme: può stringere partnership con hotel, NCC, ristoranti, produttori, guide, associazioni culturali. È da queste relazioni che nascono pacchetti unici e autentici. Un pranzo in vigna con il produttore, un laboratorio in bottega, una festa patronale vissuta da protagonisti: sono esperienze che un portale internazionale non potrà mai replicare con la stessa verità. Margini e sostenibilità Qui sta la differenza tra “vendere” e “guadagnare”. Molte nuove agenzie cadono nella trappola di competere sul prezzo. È la via più breve verso il fallimento. La strategia corretta è lavorare sul valore percepito : il cliente è disposto a pagare di più se percepisce cura, esclusività e autenticità. Per questo è importante pensare a un’offerta stratificata: pacchetto base, opzione premium, signature experience. Con la possibilità di aggiungere servizi extra come una cena stellata, un transfer privato o una degustazione esclusiva. Così non si punta solo a vendere tanto, ma a vendere meglio . 
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